Via del Tritone (R. II - Trevi; R. III - Colonna) (da Piazza Barberini a Largo Chigi)
"Tale strada ha simile denominazione, perché conduce a Piazza Barberini nel di cui mezzo scorgesi una bellissima fontana rappresentante un tritone che getta acqua in aria, fattavi collocare da Urbano VIII (Maffeo Barberini - 1623-1644) con disegno del Bernini" (Rufini - 1847).
La via del Tritone, che ha un tracciato approssimativo a quello dell'antica strada che dal "collis hortolorum” scendeva alla Flaminia [1], passando a destra della chiesa di Santa Maria in Via, fin dopo il 1885, non esisteva nella forma attuale.
Inesistente, l’attuale Largo Chigi, giacché davanti all’omonimo palazzo era un agglomerato di case che arrivava in profondità fino a piazza San Claudio (limitata allora da altri fabbricati in linea con via del Pozzetto [2]) ed isolato, sui lati, dalla via San Claudio e via Cacciabove [3].
La strada, che s’iniziava a destra della chiesa suddetta (Santa Maria in Via), era chiamata via della Stamperia per questo palazzo che vi si affacciava.
Da qui fino all’altezza di via Due Macelli, prendeva il nome di via dell’Angelo Custode, dalla chiesa omonima (demolita tra il 1928 e il 1929 per l’allargamento di via del Tritone e la costruzione del tunnel sotto il Quirinale), che aveva un angelo di stucco sulla facciata della vicina casa, che ne restava coperta. La chiesa, eretta [4] nel 1681, era di forma rotonda e, per l’allargamento della strada, fu demolita.
L’ultima parte della via, che non era se non uno stretto viottolo che saliva tra vecchie case e casupole fino a piazza Grimana (Barberini) era prima detta via Santa Maria d’Istria o di Costantinopoli, per la Chiesa che tuttora vi si trova.
Titolo derivatole dall’appellativo "Odigitria” appartenente alla chiesa di Costantinopoli, dalla quale sarebbe stata trasportata l’immagine. La chiesa fu edificata a cura della "Nazione Siciliana" come si rileva dalla bolla di Clemente VIII del 5 febbraio 1594. "La Chiesa ha peso di alloghiare (alloggiare) li pellegrini nationali per tre sere".
Dopo gli studi urbanistici nel 1873 e l’approvazione del piano regolatore del 1885, la strada, in proseguo d’anni, fu allargata abbattendone la parte sinistra fino all’altezza della Stamperia, cosicché scomparve la chiesa dell’Angelo Custode e tutte le casette e casupole che ne ostacolavano il percorso.
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[1] ) Della strada, tracce sono anche state trovate dietro il palazzo Poli e nell'arco dell'acquedotto della Vergine, con l'epigrafe di Claudio, che indica certamente, ai suoi piedi, l'antica strada che dal “collis hortolorum” scendeva alla Flaminia con l'andamento approssimativo del Tritone.
[2] ) Vedi "via del Pozzetto", Rione Colonna.
[3] ) Vedi "via del Pozzetto", Rione Colonna.
[4] ) La chiesa fu eretta a cura della confraternita omonima con architettura di Felice della Greca (1625-1677), meno la facciata, che è opera di Mattia da Rossi (1637-1695). L’altar maggiore, ricco di colonne, fu eretto a spese di Monsignor Giorgio Bolognetti.
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